Se sei un paddler esperto un’alternativa alla pratica in mare è il SUP in fiume. Fondamentale è avere esperienza per gestire qualsiasi situazione di cambio improvviso delle correnti o ripide più o meno impegnative. Per questo motivo la discesa di fiumi con lo stand up paddle è consigliata solo a coloro i quali hanno numerose ore di pratica alle spalle e sanno gestire la tavola in qualsiasi condizione. Saper gestire la tavola significa saper eseguire movimenti di virata improvvisi, cambi di lato o evitare improvvisamente e bruscamente ostacoli e rocce.
In questo articolo vediamo insieme quali sono i pericoli e le difficoltà della pratica del SUP in fiume, come prepararsi per affrontare questo tipo di uscita, i consigli utili degli esperti e quali sono i fiumi migliori per iniziare e dove pagaiare quando hai acquisito pratica ed esperienza.
SUP in fiume: chi può discendere contro corrente
La discesa di un fiume con il SUP non è una situazione da sottovalutare perché, a meno che non si tratti di corsi calmi e piatti come può essere il corso dell’Arno in centro a Firenze o alcuni tratti del Tevere a Roma, le correnti possono essere forti e variare improvvisamente richiedendo così una grande abilità di pagaiata.
Difficoltà e pericoli della discesa in fiume in SUP
Sia che tu stia pagaiando su un fiume, un canale o un estuario, devi essere consapevole delle correnti presenti e della loro direzione. L’acqua in rapido movimento può influenzare notevolmente i tuoi livelli di energia, può farti perdere l’equilibrio e farti girare senza che tu possa controllare il movimento. Senza una pianificazione anticipata e / o l’esperienza richiesta puoi trovarti rapidamente nei guai.
Prima di partire verifica l’attività della corrente, la presenza di eventuali chiuse e dighe in quanto la presenza di quest’ultime può influenzare la velocità dell’acqua. Ci sono molte app e risorse online che puoi utilizzare per capire la velocità dell’acqua e le correnti. Se segui la nostra pagina Facebook, se non ancora non lo fai, ti consiglio di farlo per non perdere nessun aggiornamento, avrai visto che abbiamo recensito sia il sito web di Windy che l’app specifica Savvy Navvy. Se noti una velocità superiore ai 4 nodi: non uscire in acqua!
Ecco cosa può significare praticare il SUP nei fumi!
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Fai, inoltre, attenzione ai pericoli nascosti che potrebbero compromettere, oltre che l’integrità della tua tavola, anche la stabilità della stessa. Ricorda poi che non è consigliato uscire in fiume subito dopo un temporale o un evento atmosferico importante in quanto l’acqua alluvionale può nascondere una moltitudine di pericoli (rocce e ceppi d’albero potrebbero essere in situati appena sotto la superficie dell’acqua).
Consigli per la pratica del SUP River
Le correnti fluviali sono imprevedibili e possono presentare “mulinelli” che possono rendere difficoltosa la pagaiata facendoti cadere o facendoti perdere la direzione. La prima cosa fondamentale da fare, quando si decide di iniziare l’esperienza del SUP in fiume, è quella di procurarsi un dispositivo di aiuto al galleggiamento personale (giubbotto di salvataggio) e un casco.
Se cadi, non farti prendere dal panico. Sdraiati sulla tavola e usa le mani e i piedi per spostarti sul lato del fiume lontano dal flusso più pericoloso della corrente. Come altro dispositivo di sicurezza è consigliabile utilizzare un leash a sgancio rapido e non il classico leash a caviglia in quanto questo tipo di dispositivo potrebbe incastrarsi e diventare difficile da sganciare.
Assicurati sempre che tutti i tuoi effetti personali siano conservati in sacche stagne e al sicuro. Fissa bene la borsa sotto i ganci elastici della tavola e fai attenzione a bilanciare correttamente il peso.
Risalire un fiume contro corrente può essere piuttosto difficoltoso quindi, almeno per le prime volte, organizzati con un amico che possa offrirti supporto e farsi trovare al punto di arrivo della tua uscita.
Quali fiumi migliori per iniziare
Se vuoi iniziare la bellissima disciplina del SUP River la cosa migliore è scegliere corsi d’acqua calmi e privi di cambi di corrente o discese ripide che possano rappresentare un pericolo. I corsi d’acqua ideali in questo caso sono:
Fiume Adda – Lombardia: la zona Brivio dove c’è il molo è quella consigliata per chi vuole muovere le prime pagaiate in fiume. La zona è tranquillissima la corrente pochissima. Si tratta di una zona davvero spettacolare in cui pagaiare, come testimoniano le foto del nostro amico Salvatore che ti consigliamo di seguire sulla sua pagina IG per non scoprire gli scorci più belli dell’Adda.
Fiume Arno – Toscana: la parte che ti consigliamo di affrontare è quella centrale che attraversa Firenze. Oltre ad essere un bellissimo modo di scoprire la città degli artisti, il fiume Arno ti consente di muovere le prime pagaiate senza rischi o pericoli.
Fiume Tevere – Lazio: pagaiare lungo le acque del Tevere significa vivere la città eterna da una prospettiva assolutamente unica. Anche qui per iniziare ti consiglio la parte centrale ovvero quella più calma e tranquilla che attraversa il centro città di Roma.
I fiumi più belli in Italia dove fare SUP
Quando hai acquisito la giusta tecnica, padronanza e dimestichezza puoi permetterti di affrontare qualsiasi corso d’acqua. A tal proposito abbiamo voluto stilare una lista dei tre fiumi più belli in Italia dove fare SUP.
Fiume Tagliamento – FVG: il fiume Tagliamento è un corso d’acqua studiato e apprezzato in tutto il mondo. La sua particolarità è quello di essere uno dei pochi in Europa a conservare l’originaria morfologia dei canali intrecciati.
Fiume Sesia – Piemonte: pagaiare in queste acque, che arrivano direttamente dal Monte Rosa, significa essere immersi in acque limpide e paesaggi incantevoli. I percorsi sono diversi adatti ad ogni livello di preparazione. La zona è comunque caratterizzata da ampi spazi dedicati ai paddler più esperti. Qui non è raro trovare canoisti che praticano la loro passione.
Fiume Lao – Calabria: situato nella cornice suggestiva del Parco Nazionale del Pollino, il Fiume Lao, che sfocia nel Mar Tirreno, è consigliato solo a pagaiatori esperti. La portata d’acqua è irregolare e sempre abbondante e per questo richiede padronanza della pagaiata e capacità di affrontare pericoli ed imprevisti. Imperdibile il lungo tratto stretto in una gola che garantisce una discesa mozzafiato.